Il cambiamento può portare lontano, in contesti diversi, in continuazione e c’è chi decide di accogliere tutti questi cambiamenti, per ampliare le proprie conoscenze e volare verso il successo: intervista all’imprenditore digitale Gaetano Romeo.

Le opinioni espresse dai soggetti intervistati non rispecchiano quelle degli autori del sito e del titolare del medesimo.

Morris: “Ciao a te che ci ascolti, benvenuto a te che ci ascolti, benvenuta a te che ci ascolti, siamo insieme a Gaetano Romeo. Ciao Gaetano!”

Gaetano: “Ciao, ciao a te e a tutti i tuoi ascoltatori!”

Morris: “Allora, oggi siamo qui con Gaetano perché è un imprenditore digitale e soprattutto un formatore e docente universitario ed è anche Startup Mentor ed esperto di Seo.

Una premessa

Se mi segui da un po’ sai che io con i formatori, insomma, non ho un gran feeling. Il fatto qual è, è che Gaetano, oltre a essere un ottimo imprenditore digitale, è proprio un esperto degli ambiti  di cui tratta e di conseguenza addirittura è arrivato ad essere docente universitario.

Per cui rispetto a quello che di solito dico dei formatori in generale, capisci che abbiamo oggi una persona insieme a noi ben diversa da quei tanti formatori che insomma non  danno quel valore aggiunto alle persone che invece ci si aspetta.”

Coltivare le proprie skills cavalcando l’onda del cambiamento dinamico

Morris: “Gaetano, parliamo di te! Nello specifico chi sei e di cosa ti occupi?”

Gaetano: “Mi è piaciuta molto la tua introduzione perché tendo spesso a sottolineare il fatto che io sono diventato formatore dopo tanti e tanti e tanti svariati anni di consulenza e operatività sul campo. Quindi, alla formazione sono arrivato dopo, quasi per gioco, poi me ne sono innamorato. Ma io insegno quello che per anni ho fatto, non sono quello che si è improvvisato, ha trovato un oceano blu e ci si è buttato, nella maniera più assoluta, No. Chi sono io? Io faccio diverse cose. Io nasco fondamentalmente come professionista nel mondo digitale nel 2003. Inizio a fare SEO nella mia città natale, Palermo. Lavoro per circa tre anni lì, poi nel 2006 mi trasferisco a Berlino dove lavoro per qualche anno, fra lì e Monaco di Baviera, poi Sion in Svizzera francese e poi da 10 anni sono a Milano. Tra le altre in Germania ho lavorato per Zalando, Groupon; in Svizzera ho lavorato per la Nespresso, sempre nel campo del marketing digitale fino a quando nel 2010 mi sono reso conto che, detta molto banalmente, Morris, non potevo avere capi, quindi dovevo diventare capo di me stesso.

Morris: ” Ti credo, eheh.”

Gaetano: “Ho iniziato quindi a fare l’imprenditore digitale, la mia prima partita IVA, le mie prime soddisfazioni. Nel tutto ho sempre avuto mia moglie accanto a me, che è il mio socio in tutto. Fino a quando, siamo arrivati nel 2016, che abbiamo venduto la nostra agenzia, la Digital Laboratory, abbastanza grande e abbastanza nota a livello nazionale, e siamo ripartiti con tanta formazione e molto mentoring per Start Up. Attualmente sono dentro ad una decina di StartUp, faccio il classico discorso di work for equity, ovvero lavoro in cambio, diciamo, di quote in cambio. Tra le più rinomate in questo momento posso dire che sono Advisor e Partner del giornale notizie.it che questo momento, appunto, sta andando molto bene. Poi ,come hai detto tu, appunto, sono formatore, cioè insegno in alcuni Master Universitari di primo livello. Per riassumere il tutto”.

Le difficoltà? Se hai degli obiettivi non sono poi così insuperabili

Morris: “Certo. Gaetano, fammi capire, il tuo è stato un percorso molto variegato, hai fatto delle scelte importanti di vita, sei andato anche all’estero lavorare, hai cambiato aziende probabilmente, oltre che Stati. Ecco, vorrei capire, tutto questo è stato una cosa semplice, è stata una cosa complessa, è stata una cosa scontata per quello che era il tuo obiettivo o i tuoi obiettivi? Oppure in qualche modo è stato il risultato di tutta una serie di percorsi e di processi interiori di cambiamento che hai fatto?”

Gaetano: “No, guarda, Morris, a volte sento persone (e probabilmente anche tu) che dicono che devono fare un trasloco e vanno dallo psicologo… Io penso di aver fatto nei miei 40 anni di vita penso di aver fatto 18 traslochi e tra questi traslochi di livello, ho fatto anche un Berlino-Monaco che sono 600 km; un Berlino-Milano che sono 1000 e ho fatto un Verona-Milano che sono 200. Quindi diciamo sì, difficoltà, sia dal punto di vista logistico che dal punto di vista umano. Perché, comunque, ripartire con nuovi amici, nuovi colleghi, nuovi stimoli non è stato mai facile. Ma io avevo un obiettivo. Io volevo imparare il più possibile. Volevo vivere più realtà possibili. Avevo proprio come obiettivo di non fermarmi mai più di un anno in un’azienda e, quindi, c’è stato un periodo della mia vita dove ogni 8-10 mesi, massimo un anno, cambiavo azienda. Anche se mi trovavo benissimo, la cambiavo perché ritenevo il mio ciclo finito. Avevo bisogno di imparare altro, avevo fame. Non sono stato mai per il posto fisso, non ho mai creduto nel posto fisso, non ne ho mai avuto uno”.

Morris: “L’avevo intuito che non ti piace il posto fisso!”

Gaetano: “No, no, no, nella maniera più assoluta. Le volte che me l’hanno proposto ho sempre rifiutato perché è qualcosa che non mi è mai interessato”.

C’è chi si ancora al posto fisso e chi vuole Vivere al massimo (anche con dei rischi)

Morris: “Certo. Ti chiedo questa cosa perché secondo me è importante. Perché dal tuo punto di vista non ti è mai interessato il posto fisso che invece per molti è qualcosa di quasi ambito, direi? Qual è la chiave, qual è il dettaglio che fa la differenza affinché tu,per la tua esperienza personale chiaramente, hai sempre preferito la tua libertà e la tua indipendenza, anziché il posto fisso?”

Gaetano: “Mah, guarda ti rispondo con una metafora di tipo vichingo, nel senso che credo sempre che conoscere nuove persone, nuove sfide, nuove avventure è un qualcosa che ti arricchirà di più quando raggiungerai il Walhalla, no? L’idea di stare chiuso in un posto per 8-10 anni, non imparare più niente e aspettare solo i €1500 e mi arriveranno al mese, perché “sono sicuro”: anche no. Preferisco rischiare! Abbiamo una vita sola, quindi godiamocela al massimo! La vita è bella sempre, però bisogna saperla vivere e rischiare! Agli amici quindi dico: rischiate! Basta con questa paura atavica,del tutto italiana tra l’altro, di non rischiare, del posto fisso, della casa di proprietà. Io ho comprato casa solo da poco, Morris! L’ho comprata perché a Milano, se tu hai l’anticipo, conviene perché paghi meno di mutuo che di affitto. Ma non per altro! Altrimenti non mi è mai interessato il discorso. Perché anche l’idea di avere una casa di proprietà e di non potersi spostare più, mi attanaglia come pensiero! Invito anche gli amici a guardare il mio profilo LinkedIn, faccio una sfilza di cose lunghissime perché ho sempre bisogno di nuovi stimoli, sempre.

Morris: “Certo e questa è una cosa importante. Cioè, se ho ben inteso, tu hai preferito rinunciare a una, passami il termine, “sicurezza” quella che può essere del posto fisso,  in cambio della crescita continua, dello stimolo che in qualche modo, rinnovato, ti ha consentito di crescere fino ad oggi e, probabilmente, ti continua a stimolare a crescere, anche per il futuro, ecco”.

“Se sei una persona migliore, sfondi anche a livello lavorativo”

Gaetano: “Assolutamente sì, Morris. Ti rispondo con un po’ di superbia, ma chi mi conosce bene sa che sono tutto tranne che altezzoso. Però io mi trovo a 40 anni, fatti a maggio: parlo 5 lingue, ho vissuto in 4 paesi d’Europa diversi, ho vissuto in 7 Città d’Europa diverse. Chi me lo potrebbe ridare questo se avessi rinunciato a qualcosa del genere? Sono esperienze culturale che ti rendono una persona migliore. E se sei una persona migliore poi sfondi anche a livello lavorativo. Difficilmente se hai una cultura così vasta, starai male nella vita”.

Morris: “Ecco, su questa cosa che stai dicendo, Gaetano, è importante perché hai detto, giustamente, “chi mi conosce sa che non sono assolutamente una persona altezzosa”. Quello che tu hai detto dopo è una cosa fondamentale: cioè, in qualche modo, la chiave che ti ha spinto a lasciare quella “finta sicurezza” del posto fisso è, come dire, la consapevolezza che in un modo o nell’altro, comunque sia, ce la potevi fare! Cioè fondamentalmente è “autostima”, cioè la tua capacità di sapere che sei in grado di affrontare determinate situazioni e, di conseguenza, non hai bisogno di una finta sicurezza che in realtà, nel tuo caso, diventa un limite a quello che è il tuo obiettivo e la tua crescita. Questa è una cosa importante e, come hai detto tu, giustamente, non è assolutamente da confondere con altezzosità, arroganza o altre cose perché sono cose molto, molto diverse”.

“Nascere in contesti difficili è una palestra meravigliosa”

Gaetano: “Esatto. Guarda, io ho avuto la fortuna o per alcuni la sfortuna di essere nato e cresciuto in una città difficile, che è Palermo. Questa è stata una palestra di vita meravigliosa. Io mi rendo conto che molti, soprattutto quelli nati in contesti più facili, soprattutto nelle città medio-piccole del Nord Italia, non si rendono conto della fortuna che hanno avuto. Nascere in contesti difficili è una guerra quotidiana! Però io sono contento perché io posso sedere allo stesso tavolo con un avanzo di galera e con il Presidente del Consiglio: so trattare con entrambe le persone. E questo ritengo che sia una cosa fantastica”.

La più grande difficoltà: nuotare con gli squali quando non lo si è

Morris: “Ascolta, secondo te, qual è la difficoltà più grande che hai dovuto superare nel corso di questa tua esperienza di vita nell’ambito dell’imprenditoria digitale e di quello che hai fatto nella tua carriera lavorativa?”

Gaetano: “Guarda, io vengo da una famiglia umile. Nel senso che non è mancato mai nulla e i miei genitori non mi hanno fatto mancare mai nulla però, comunque, mio padre era pasticcere e mia mamma impiegata, di conseguenza, non avevamo una mentalità imprenditoriale. Quindi non è stato facile poi andare a combattere con squali, lo sai meglio di me, Morris, che il mondo nostro dell’imprenditoria è un mondo di squali. Quindi, comunque, avere un tipo di mentalità diversa sarebbe più facile. Vedo per esempio mia moglie, che ha il papà imprenditore, che ha la capacità di affrontare certe situazioni in maniera meno ansiolitica, passami il termine. Lo scoglio più grosso è stato questo, ma pian piano ne sono venuto fuori.

Per il resto, diciamo, poi me la sono cavata perché sono una persona molto grintosa e quindi non ho avuto grossi particolari problemi dal punto di vista caratteriale, bensì da un background – forma mentis di assenza di imprenditori in famiglia”. 

Chi non risica non rosica

Morris: “Certo. Ecco anche qui. Porta pazienza, Gaetano, ma continui a piazzarmi degli assist magnifici per cui io continuo a riprendere delle cose che dici. Perché un conto è quando lo dico io, un conto è quando abbiamo un esempio reale e concreto di quello che tante volte cerco di trasmettere alle persone. Cioè per te che ci stai ascoltando, Gaetano è figlio di un artigiano (un pasticcere) e un’impiegata, per cui parliamo di una persona che ha un background di un certo tipo. Nonostante questo, sicuramente con fatica, sicuramente con delle difficoltà, ma è riuscito a creare una situazione diversa. A cambiare vita per quello che lui effettivamente voleva, vuole e sostanzialmente sa che in un modo o nell’altro, a seconda di quello che deciderà di volere, lui comunque è in grado di apportare (anche a seconda delle difficoltà) dei cambiamenti. Quindi riuscire a rispondere a quello che il cambiamento che ha intorno. Questo è importante perché ci sono persone che dicono: “solo i soldi fanno i soldi!”. Non è vero: è l’atteggiamento che porta ai soldi. Gaetano è una di quelle persone che ci ricorda, quindi, che anche chi sta bene oggi non è detto che prima stesse così bene o che avesse questo stesso stile di vita o questo stesso contesto, ecco”.

Gaetano: “Assolutamente! Guarda io sono cresciuto in un contesto dove i miei genitori ha fatto di tutto, però avevo, per forza di cose, degli amici che stavano meglio. Io avevo il modello della bicicletta sempre precedente: nel senso che gli altri avevano il modello in voga e io dovevo prendere il penultimo. Così come tutti avevano  il Commodore Amiga 500 (chi ha la nostra età, Morris, ci capisce) e io dovevo andare con il Commodore 64.  Loro arrivavano al Nintendo e io dovevo arrivare al Sega Mastersystem. Quindi comunque le ho vissute certe situazioni e ti dirò di più, per avvalorare ancora la tua tesi. Io vengo da una famiglia dove siamo una 20ina se non di più, forse 25-30 cugini: io sono il primo laureato e dopo di me si sono laureati altri 2 e basta. Se vuoi arrivi.”

Morris: “Però devi volerlo”.

Gaetano: “E non devi volere quello che abbiamo detto prima: il posto fisso. Devi rischiare: chi non risica non rosica”

Il successo in due parole

Morris: “Certo. Ascolta Gaetano, se tu dovessi dare un consiglio a chi ci sta ascoltando. Secondo te qual è stata la chiave del tuo successo? C’è una parola che riassume un po’ tutto quello che, diciamo, (che ce ne sarebbero tantissime) ti ha portato dove sei?Qual è quella parola, quel consiglio che secondo te va coltivato sin da subito per chi vuole cambiare vita come hai fatto tu nel tuo percorso?”

Gaetano: “Allora ne do due: una è la caparbietà e quella ce l’abbiamo tutti perché ci possiamo intestardire nel senso positivo del termine (ce la possiamo fare). E l’altra invece, che non ce l’hanno tutti, è l’empatia. Io sono una persona molto empatica e riesco a creare empatia. Alla gente piace stare con me, anche perché sono un compagnone, quello che fa fare le risate, tipica persona del Sud, no? Molto positivo da questo punto di vista. Quindi si fanno belle serate, belle mangiate, anche con i colleghi. Si ride. Quindi la gente vuole essere mia amica. Questa cosa però, purtroppo, o ce l’hai o non ce l’hai. Ed è difficile da quel punto di vista. Però per quanto riguarda la caparbietà si può: conosco gente che non è empatica per nulla, ma ha una caparbietà “della Madonna”. 

Morris: “Va bene Gaetano, come tempo siamo arrivati a 16 minuti, quindi, andiamo in chiusura. Grazie di essere stato qui con noi e come sempre: Cambia vita in 15 minuti.”

Gaetano: “Cambia vita, in questo caso, in 16 minuti”.

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