Scopri come trovare lavoro durante il periodo universitario e consentire a culture diverse di fare business. “Cambiamento” vuole anche dire nuove opportunità prima impensabili.
Come trovare lavoro mentre si studia all’università
Le opinioni espresse dai soggetti intervistati non rispecchiano quelle degli autori del sito e del titolare del medesimo.
Morris – “Ciao e benvenuto a te che ci ascolti! Oggi siamo qui con Rubens Rubini, che non vedo l’ora di presentarti perché ha qualcosa di particolare. A differenza di tante altre persone che studiano e quando si laureano poi hanno difficoltà a trovare lavoro, oppure non sanno esattamente dove sbattere la testa per cambiare questa situazione, magari accettano anche contratti piuttosto ridicoli per il primo periodo di lavoro, qui abbiamo invece un ragazzo che, nonostante stia ancora studiando, già lavora. Ha già avuto modo di approfondire l’ambito per cui sta studiando in varie sfaccettature e in vari ambiti e sta, secondo me, creando qualcosa di molto particolare. Ci tengo a presentartelo. Lui è Rubens”
Rubens – “ Ciao!”
Morris – “Grazie per essere qui insieme a noi. Dicci, Rubens, esattamente di che cosa ti occupi?”
Rubens – “ Io adesso lavoro in un azienda collocata a Shenzhen, in Cina, e sono un copywriter. In poche parole traduco dei testi che andranno poi a costituire pagine Amazon, o altre pagine inerenti all’e-commerce e alla pubblicizzazione dell’azienda. Allo stesso tempo sono anche, come hai già detto, uno studente. Mi sto per laureare, laurea magistrale in language and management to China .”
Morris – ” Ah, complimenti! Quindi, fammi capire. Tu traduci le pagine di Amazon, perché gli utenti cinesi possano acquistare da Amazon? Ho capito giusto?”
Rubens – “No, io lavoro per un’azienda che vende su Amazon, e in tanti altri siti, io traduco le pagine dei prodotti di questa azienda, che vende su Amazon.”
Morris – “Ottimo. E il target? Quindi i clienti finali chi sono? Sono consumatori o altre aziende? Cinesi o italiani innanzitutto?”
Rubens – “Italiani e spagnoli. Io traduco in italiano e spagnolo dall’inglese. Business to consumer”
Morris – “E come sei arrivato a questa esperienza della Cina? Sai, noi vediamo sempre dai telegiornali, per chi li guarda, quello che è la Cina. Da dove è nata la tua passione per questo tipo di Paese e di esperienza?”
Rubens – “In realtà la cosa inizia al liceo. Io avevo scelto un liceo che non si addiceva ai quelli che erano i miei interessi, per cui ne ho sofferto molto. Sono anche stato bocciato l’ultimo anno. Questa bocciatura mi ha dato più tempo per pensare all’università che avrei voluto fare. Siccome i miei interessi erano le materie umanistiche, e al momento quello che offre l’università di questo genere è praticamente nulla, se non con raccomandazione, ho optato per un corso di studi che potesse sia assecondare i miei interessi, sia darmi qualche prospetto per un lavoro e per una carriera. Ha una certa importanza. Quindi ho scelto il cinese.”
Come trasformare un insuccesso in successo
Morris – “Certo. Quindi diciamo che sei riuscito a trasformare quello che può essere visto dalla stragande maggioranza di noi come un insuccesso, come può essere una bocciatura, in una grande esperienza di crescita che poi ti ha portato dove sei oggi.”
Rubens – “ Si, questa è forse una mia qualità. Quando sono stato bocciato, anziché deprimermi e pensare “chissà dove vado a finire”, ho avuto un anno di tempo per pensare. Ho visto il bicchiere mezzo pieno. Se non fossi stato bocciato, sarei ancora in scienze politiche. Sicuramente non avrei avuto gli sbocchi che ho avuto con questa scelta.”
Morris – “Assolutamente. E dimmi, visto che ancora tante persone vedono la Cina più come una meta turistica che altro, com’è la vita del cinese? Quali sono le tue sensazioni in merito a questo Paese che, diciamo, è un po’ particolare rispetto a tante realtà che vediamo in Europa, o anche in occidente? Quali sono le tue sensazioni non da turista, ma da persona che ha davvero vissuto lì. Mi sembra di aver capito che sei stato in Cina per periodi anche molto lunghi.”
Rubens – “ Io sono stato per la prima volta in Cina a Guangzhou, 3 anni fa, per studiare. Lì sono anche stato premiato come studente ed ora come lavoratore, impiegato nell’azienda. Quello che posso dire di questo Paese è che sicuramente è molto interessante, sotto vari aspetti: per chi si interessa di geopolitica, a chi si interessa di hi-tech, a chi si interessa di e-commerce. E’ diciamo l’occhio del ciclone.”
Morris – “Quando ti interfacci con le persone che vivono in Cina, (quindi non cinesi che sono venuti in Italia, ma cinesi che vivono in Cina) è facile? C’è discriminazione verso lo straniero? C’è accoglienza? Come funziona?”
Rubens – “Diciamo che una parte di cinesi, soprattutto tra i giovani, sta nutrendo rancore nei confronti di stranieri. C’è un forte nazionalismo che sta emergendo, e lo si sente, soprattutto nei confronti di statunitensi e giapponesi. Non a caso, vedendo uno straniero bianco, credono subito sia americano, quindi hanno dei preconcetti. Allo stesso tempo, invece, altri giovani, sono molto interessati, hanno voglia di conoscere lo straniero, perché è anche un’occasione per migliorare il proprio inglese. In Cina la conoscenza dell’inglese non è proprio data a tutti, noi pensiamo che studiare il cinese, per noi, sia una cosa difficilissima, per loro altrettanto è studiare l’inglese.”
Morris – “So che in Giappone, diciamo, mescolano 3 alfabeti diversi. In Cina non so esattamente come funzioni. Tu, riguardo la lingua, sei riuscito a imparare facilmente? E’ una cosa assurda come sembra? Come ti sei trovato in questo tipo di approccio?”
Rubens – “Io ho dovuto fare 5 anni di università per impararlo, quindi sicuramente non è facile. L’alfabeto è uno solo. La conoscenza che ho adesso dei caratteri sarà più o meno di 5 mila caratteri, su un totale di 56 mila. In realtà probabilmete neanche un cinese colto non li conosce tutti 56 mila. La lingua è sicuramente difficle, è un problema che emerge per comunicare in azienda, perché io ho un C1 di cinese, che non sarà mai quanto un C1 in inglese, intendiamoci, però all’interno dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda termini tecnici, non è facile comunicare, ci sono difficoltà.”
I progetti per il futuro
Morris – “Mi sembra di capire, visto il lavoro che fai, e visto che continui ad andare in quella direzione, che sei ben motivato a superare le difficoltà che incontri. Non hai fatto questa scelta per pentirtene ad oggi, anzi, hai fatto questa scelta, ti piace e mi pare di capire che stai approfondendo e quindi stai andando avanti con le difficoltà che ci sono. Però vai verso la strada che hai iniziato a prendere, verso la Cina insomma.”
Rubens – “Si. In realtà sono molto motivato, perché lo stipendio è molto più alto di quello che prenderei facendo lo stesso lavoro qui. Vorrei mettere da parte qualche soldo, che magari un giorno potrei usare per iniziare qualcosa di mio.”
Come anticipare i cambiamenti
Morris – “Certo, e qui arriva la prossima domanda. Con l’andamento del cambiamento, il mondo dell’Occidente tenderà a rivolgere sempre più lo sguardo verso l’Oriente, come sta già facendo del resto. Sicuramente sei una di quelle persone che si sta portando avanti, quindi, chissà, magari un giorno potresti essere uno dei massimi riferimenti per gli italiani in Cina. Quello che stai facendo è assolutamente bello, di ispirazione, ma anche un po’ coraggioso, perché vuol dire andare a vivere in una cultura diversa e, al tempo stesso, affrontare determinate difficoltà. Bisogna essere effettivamente molto motivati per superarle. Quindi il cambiamento come lo stai affrontando? Questa realtà intorno a noi che continua a mutare ed evolversi? Come ti trovi nei confronti della strada che stai facendo?”
Rubens – “Beh, prima ho accennato alla mia carriera da studente, quando ho scelto questa università perché ho fatto semplicemente un ragionamento, cioè “a me piacciono le materie umanistiche, ma voglio guadagnare”. Quindi ho trovato la via. La triennale era molto focalizzata sulla cultura cinese in generale. Dopo la triennale mi sono detto “Ora posso fare una magistrale, una laurea specialistica, o, approfondendo la cultura cinese, quindi ambito umanistico, cercare di fare il professore universitario”. Ma si sa che l’ambiente in questo campo è ristrettissimo, solo per pochi eletti. Oppure potevo puntare sul management, quindi è stata una scelta molto razionale. Quindi quello che mi dà quell’ambiente lo voglio sfruttare, voglio cavalcarlo il più possibile.”
Morris – “Fai il meglio che puoi con con ciò che hai a disposizione. Perfetto! D’altronde i risultati ti danno ragione.”
Rubens – “Ad esempio: quanta gente nel mio corso sceglie di andare a Shanghai, perché è la città più ricca della Cina. Io ho scelto di andare a Shenzhen, che non è una città famosa come Shanghai, ma in realtà la scelta si è rivelata più razionale, più ponderata. La scelta di Shanghai ti porta ad essere uno fra i tanti, è vero che lì gli stipendi sono altissimi, ma a livello di entrata, appena arrivi, ti guardano e si chiedono chi sei. Mentre Shenzhen è una città che sta crescendo in modo sproporzionato, è il centro mondiale dell’hi-tech, non ha rivali. Per dire, Huawei, Xiaomi, Foxconn (l’azienda che fa i-phone), sono tutte collocate lì. Quindi per prendere questa scelta, si presuppone una conoscenza della Cina.”
Le difficoltà superate
Morris – “Certo, mi sembra di sentire il solito discorso che senti al telegiornale, del tipo che l’impiegato tedesco guadagna il doppio di uno italiano. Sì, però tra affitto, bollette, carovita, ecc, alla fine spende molto di più dell’impiegato italiano per mantenersi. Quindi in realtà proporzionalmente, non è che l’impiegato in Germania starebbe molto meglio. Tu hai fatto questo ragionamento, pensando che preferivi anticipare i tempi: Shanghai ormai è già super avanzata e ci sono forse molte meno probabilità di sbocco, quindi vado nella città che mi dà ancora la possibilità di trovare lavoro, ma soprattutto che in questo momento si sta sviluppando. Ti sei scelto la realtà dove hai più margine possibile di crescita, nel brevissimo periodo. Direi che è davvero la scelta vincente!. Abbiamo già parlato delle difficoltà che hai trovato nei confronti delle persone che vivono in Cina, la lingua e altre realtà. Sono queste le difficoltà? O ne hai trovate altre che hai dovuto affrontare nel tuo percorso? ”
Rubens – “ Una difficoltà in realtà l’ho trovata in Italia. Quando sono arrivato in Cina per la prima volta a studiare, ho trovato un ambiente ultra dinamico, in cui era facilissimo fare affari. Gli altri studenti mi dicevano “Ah, sei straniero… ti va di creare qualcosa con le aziende migliori di qui?”. Questa cosa in Italia non si vede. Tornare da lì a studiare a Venezia, voleva dire rimanere un po’ in catene: là è tutto molto dinamico, mentre io qui studiare, e non fare niente in pratica, se non ascoltare la lingua e dare esami…”
Morris – “Certo. Quindi diciamo che la difficoltà è stata proprio la velocità con cui il cambiamento agisce da un Paese come può essere l’Italia, dove è tutto abbastanza rallentando dalla burocrazia che c’è e l’economia, tutto quanto, a un Paese che invece fa e vuole fare, come la Cina, in cui ogni giorno può essere l’occasione per l’opportunità di creare un business magari con qualche amico di università.”
Rubens – “Esatto.”
Morris – “Se tu dovessi definire quello che è il segreto del tuo successo, di quello che sei riuscito a costruito e che sei riuscito a diventare, a che cosa attribuiresti questa tua capacità di ottenere quello che stai ottenendo e quello che hai già ottenuto?”
Rubens – “Innanzitutto preciso che, per tanti, uno stipendio come il mio potrebbe essere un punto d’arrivo; per me è solo un punto di inzio.”
Morris – “Quindi, senza entrare nel dettaglio, attualmente hai già uno stipendio superiore a quello che è la media italiana, mi sembra di capire.”
Rubens – “Per il mio stesso lavoro in Italia si, è nettamente superiore. Senza contare le offerte di lavoro che ho rifiutato perché ho da poco firmato il contratto con la mia azienda. Mi stava aiutando a fare il visto relativo. Ma le ho rifiutate. Erano offerte maggiori del mio stipendio. Mi sono controllato io per non accettarle, ma volendo avrei avuto uno stipendio anche molto più alto di quello che ho adesso.”
Morris – “Quindi nonostante tu stia ancora studiando, sei costretto a respingere offerte di lavoro?”
Rubens – “Si. In realtà la Cina, non dimentichiamo, è un Paese comunista, quindi avere il visto lavorativo non è facile. Serve aiuto da parte dell’azienda, servono tante cose. L’azienda mi sta aiutando a fare queste procedure. Insomma, non mi sono sentito di abbandonarli così, dato quello che stavano facendo per me. Ma, volendo, avrei potuto ottenere stipendi molto più alti.”
Morris – “Beh, ma comunque mi sembra di capire che, con gli obbiettivi che hai in testa, non ci arrivi adesso, ci arriverai poi. E’ questione di tempo.”
Rubens – “Si, non mi dispiace per quello. Altri segreti del successo… Beh, forse la mia razionalità, come ho già citato, ho sempre fatto scelte ponderate fino a qua. Ma non mi preclude un certo idealismo, perché comunque io sono andato in Cina non per esterofilia, non ripudio la mia Nazione. Anzi, io sono il primo a dire di essere italiano quando sono all’estero, quando sfreccia una Ferrari, con la gente davanti a bocca aperta, dico “Quella l’hanno fatta in Italia”. In realtà il fattore che mi spinge ad andare in Cina è una visione del mondo dell’esploratore, come Marco Polo. Forse molta gente ha paura. Ma già nello spostarsi, anche una volta sola, è un’esperienza.”
Morris – “Certo, concordo. Mi permetto di aggiungere a quello che hai detto tu: da una parte, sicuramente, la razionalità che hai avuto, ma quello che emerge anche dalle tue parole è sicuramente una forte determinazione nei confronti di quello che sai di meritare, sai di volere, e soprattutto hai intenzione di ottenere in un modo o nell’altro. Rendiamoci conto che hai sviluppato delle competenze che sono molto rare da trovare oggi tra chi sta ancora studiando. Alla fine il mercato si regola sempre su domanda e offerta, quindi è logico che se avessimo tutti i ragazzi che studiano nella tua università, automaticamente ci sarebbe un sovraffollamento. Vediamo ad esempio oggi gli psicologi, gli avvocati, nonostante siano figure molto professionali, molto richieste, oggettivamente c’è una “sovrapproduzione”. Di professionisti competenti di queste professioni ce ne sono talmente tanti che inevitabilmente abbassano lo stipendio di coloro che lavorano, perché c’è una quantità tale di personale disponibile che, se anche lasci a casa una persona, poi trovi subito qualcun altro. Nel tuo ambito non è così, quindi vuol dire che sei riuscito a fare cose dove tanti altri non ci hanno nemmeno mai pensato e probabilmente qualcuno ci ha pensato, ma si è fatto fermare dalle difficoltà iniziali. E soprattutto vuol anche dire avere una visione molto avanti. Cioè, parliamo di una visione avanti negli anni, quindi anche questa penso sia una qualità che è importante avere, cioè la lungimiranza, la visione di un futuro diverso a seconda di quelle che sono le nostre azioni.”
Rubens – “Secondo me si e no, nel senso che spesso la gente fa fatica proprio a vedere la realtà. Da quanto tempo è che si dice che la Cina è il futuro? Sono 20 anni che continuano a dirlo. Allora uno anche 20 anni fa poteva fare la mia scelta, adesso sarebbe coperto d’oro. In realtà adesso la gente, non so, fa fatica a vedere la realtà dei fatti. Penso che sia anche questa cosa la lungimiranza. Io ho semplicemente constatato che la Cina è già il futura, adesso. E perché non andarci?”
Morris – “Certo, io concordo pienamente. Allora, Rubens, ti ringrazio per questa breve intervista. Tieni presente che il pay off di Sferya è “cambia vita in 15 minuti”, abbiamo fatto un’intervista di quasi 20, quindi siamo stati nei tempi più corretti. A questo punto ti ringrazio. Qui insieme all’intervista possiamo lasciare i tuoi contatti, puoi in qualche modo essere il riferimento per persone che volessero, anche a livello di business, creare qualcosa con la Cina?”
Rubens – “Certo, certo. Io ho il contatto Linkedin, Rubens Rubini, mi trovate lì, senza problemi.”
Morris – “Perfetto, metto il link:………… Così se qualcuno ti vuole contattare ha già il contatto ed evitiamo eventuali omonimie con altri. Anche se sicuramente Rubens Rubini è un nome molto particolare. Allora grazie per essere stato qui con noi, su Sferya. E cambia vita in 15 minuti!”

Fonte foto: Facebook
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