Molti imprenditori considerano il cambiamento come una difficoltà. Oggi parliamo con un professionista che ha fatto del cambiamento la sua strategia vincente innovando e concentrandosi sulle tecnologie che stanno cambiando il mondo.
La passione per l’innovazione
Le opinioni espresse dai soggetti intervistati non rispecchiano quelle degli autori del sito e del titolare del medesimo.
Morris: “ Ciao! Benvenuta e benvenuto a te che ci ascolti, io sono Morris Bottazzi di Sferya.com e oggi siamo qui insieme a Giovanni Votta. Ciao Giovanni!”
Giovanni: “ Ciao!”
Morris: “ Allora Giovanni… dunque, so che fai un sacco di cose, un sacco di cose diverse tra loro, e ti chiedo di parlarci un po’ di cosa ti stai occupando in questo periodo della tua vita.”
Giovanni: “ Si, io come già hai specificato, mi occupo di tantissime cose, sono una persona molto attiva, in tanti settori, in tanti rami. Mi occupo dal volontariato, al sindacato, alla politica. Però sono sicuro che vuoi parlare di blockchain e cryptovalute, vero?”
Morris: “ Assolutamente si! Più che altro perché per ora sei il primo che ne parla qui nelle nostre interviste, quindi… Diciamo che è un argomento, secondo me, affascinante, e al tempo stesso molte volte, come dire, sottovalutato e il pregiudizio spinge le persone ad avere un’opinione sbagliata di questo ambito. Per cui, siccome tu sei un esperto, ho pensato di chiederti un po’ la tua opinione su questo ambito.”
Giovanni: “ Hai fatto benissimo, anche perché, come hai detto tu, forse in questo momento c’è veramente tanta diffidenza su questo settore, anche perché la stampa, forse non essendo molto preparata, diciamo, scrive articoli un po’ fuorvianti. E questo potrebbe spaventare un po’ il lettore comune e allontanarlo da quello che invece è una vera rivoluzione del prossimo futuro.”
Morris: “Ecco, spiegaci meglio. In due parole, per chi non conosce: in che cosa consiste la blockchain.”
Giovanni: “ Allora, la blockchain è il sistema che sta dietro alle cryptovalute. E’ una sorta, per spiegarlo in termini semplici, di Libro Mastro, un libro contabile, che è distribuito tra tanti computer in una rete mondiale, e che al suo interno raccoglie tutta una serie di dati che sono le transazioni che avvengono tra i vari operatori. Questi dati sono visibili a chiunque e non possono essere cancellati, nemmeno con attacchi di forza bruta. Questo garantisce al cliente o all’utilizzatore o a chi utilizza questo sistema una garanzia sulla sicurezza, una maggiore sicurezza e trasparenza. Dicevo cliente e utilizzatore perché la blockchain molto spesso, soprattutto per quello che si legge, viene associata alle cryptovalute, però si è scoperto essere anche un ottimo sistema per la gestione e la registrazione di dati in modo indelebile sulla rete, una sorta di notarizzazione di protocollo. Quindi un dato, una volta che viene scritto, non è più cancellabile.”
Morris: “ Anche perché, per quello che so io, la cosa avviene come informazione trascritta contemporaneamente su tutti i computer che appunto fanno parte di quella blockchain lì. Quindi è quello il vantaggio, nel senso che non si può modificare un computer senza modificare tutti gli altri. Ho inteso giusto?”
Giovanni: “ Si, è proprio così. Diciamo che un hacker, per poter cancellare o modificare un dato presente su questo registro, dovrebbe attaccare milioni di computer in contemporanea. Dipende dalla tipologia di rete a cui noi facciamo riferimento ma se prendiamo la classica rete bitcoin o ethereum, che ad oggi sono le più sviluppate, si tratta di utilizzare una potenza di calcolo che è veramente incalcolabile. Scusa il giro di parole, ma è così.”
Come innovare usando la tecnologia
Morris: “ Si si, ci siamo capiti! Giovanni, per aiutare chi ci sta ascoltando a capire meglio, le applicazioni pratiche della blockchain nella vita di tutti i giorni? Dove la possiamo vedere un giorno diventare realtà? A me viene in mente ad esempio il catasto, non so se magari è un esempio corretto o meno. Ti viene in mente qualche esempio nello specifico?”
Giovanni: “ Guarda il catasto è già di per sé un ottimo esempio, anche perché purtroppo nella pubblica amministrazione uno dei problemi più grandi che ci sono è il fatto di poter aprire i database ai diversi uffici, e farli dialogare tra di loro. Un catasto pubblicato in blockchain potrebbe essere visibile da chiunque in ogni momento e permettere a chiunque di poterlo consultare per verificare la correttezza dei dati. Nello specifico ti posso raccontare la mia esperienza attuale con il comune di Napoli, dove stiamo sviluppando un progetto sul blockchain e le cryptovalute; siamo un team di circa 300 ragazzi volontari, ci è stato dato il compito di analizzare e adattare questa tecnologia per il territorio di Napoli, con il patrocinio del comune. Nello specifico, abbiamo identificato 3 canali in cui possiamo utilizzare questa tecnologia: sono i pagamenti, quindi l’utilizzo di una cryptovaluta locale, che possa incentivare l’economia del territorio, un sistema di votazione elettronica, per eliminare quello che è il famoso ‘voto di scambio’, e l’ultimo, che è il canale di cui mi sto occupando io nello specifico, che è la trasparenza, ovvero utilizzare, come ti ho detto prima, la blockchain come un libro notarile, dove poter certificare gli atti del comune, le delibere piuttosto che bilanci, o comunque tutto quello che deve avere un’ufficialità, e certificato attraverso la blockchain, in modo da renderlo indelebile e non modificabile. Nello specifico mi sto occupando dello sviluppo di un’applicazione web che semplifica agli addetti comunali questo processo, perché comunque sarebbe macchinoso per chi non è del settore. Abbiamo cercato di renderlo quanto più semplice possibile, tanto quanto inserire dei dati in un documento di Word e premere ‘Invio’. Quindi stiamo semplificando di giorno in giorno l’accesso a questa tecnologia.”
Morris: “ Ottimo. Già stiamo parlando di grandi cambiamenti. Da quando ti sei appassionato a questo ambito a quando poi l’hai fatto diventare una parte della tua vita professionale, il cambiamento come l’hai affrontato? Cioè, in che modo sei cresciuto e hai modificato le tue strategie e le tue competenze?”
Giovanni: “ Diciamo che forse l’argomento blockchain e cryptovalute in questo momento è uno dei più delicati per il cambiamento. Perché è proprio nell’ultimo anno, dal non sapere che cosa fosse un bitcoin al sentirne parlare, e sentirne parlare anche in modo negativo, ha fatto sì che tutti quelli che ci stavano lavorando hanno dovuto in qualche modo cambiare la strategia di approccio su questo settore. Questo per difendersi dalla diffidenza e dal pregiudizio. Perché nel momento in cui, per sentito dire, le cryptovalute o comunque le Ico, che sono le offerte iniziali di moneta, poi magari lo specifichiamo che cosa possono essere,sono delle truffe, hanno associato immediatamente la moneta digitale a una truffa. Quindi tutti coloro che stanno lavorando e che sviluppano questi progetti sono truffatori. Così non è, quindi abbiamo modificato il nostro atteggiamento. Anziché vendere, insegnare e parlare di cryptovalute, abbiamo iniziato a parlare di blockchain, perché abbiamo iniziato a parlare di tecnologia e non solo di quello che è il prodotto finale.”
Morris: “ Quindi specifichiamo una cosa perché l’hai detto in modo chiaro, voglio aggiungere una cosa. Specifichiamo che in alcuni casi le Ico, si prestano a delle truffe o acquisizioni di soldi in maniera poco trasparente. Non vuol dire che tutte siano così, però sicuramente, come diceva un monaco buddhista, fa molto più rumore un albero che cade che la foresta intera che cresce, quindi la gente si focalizza su quello e non su tutto quello che di positivo nasce in questo modo.”
Giovanni: “ Si, giusto per dare un dato indicativo: noi del settore riteniamo che l’80% delle Ico, purtroppo, sono truffe; è un dato molto alto, però ad oggi la maggior parte dei progetti che hanno raccolto fondi o non sono stati in grado di portare avanti i progetti dichiarati, oppure addirittura sono spariti, o comunque la loro tabella di marcia si è rallentata moltissimo, soprattutto per problemi burocratici perché purtroppo a livello internazionale non esiste una regolamentazione della materia e quindi molti incontrano difficoltà legali piuttosto che fiscali, mentre dal punto di vista del valore della raccolta monetaria le variazioni di prezzo e le oscillazioni che ha subito il bitcoin, piuttosto che tutto il comparto negli ultimi mesi, hanno ridotto di molto il capitale raccolto quindi se a dicembre, dove c’è stato il picco del bitcoin attorno ai 15 mila dollari, fossero stati raccolti 1 milione di dollari, oggi il valore sarebbe poco meno di ¼. Quindi è presto fatto che se il budget a disposizione era 1 milione di dollari, oggi sono 250 mila.”
Morris: “ Fai riferimento a dicembre 2017, giusto?”
Giovanni: “ Si, dicembre 2017.”
La chiave del successo di Giovanni Votta
Morris: “ Perfetto, quindi parli della tecnologia blockchain… Fammi capire, secondo te qual è la chiave del successo che ti ha portato dove sei oggi, dal punto di vista professionale?”
Giovanni: “ Io penso che ciò che mi distingue un po’ dalla massa, in questo momento, e che quindi mi dà la possibilità di adattarmi e continuare ad adattarmi al settore, è il fatto di avere un background di esperienze pregresse che mi ha permesso di analizzare questo fenomeno da diversi punti di vista. Quindi, diciamo, un punto di vista un po’ privilegiato, in quanto non è focalizzato soltanto sull’aspetto informatico, di codici, piuttosto che l’aspetto fiscale dell’aspetto monetario ma anche, per via degli studi che ho fatto, un’analisi anche di politica monetaria e quindi di vera utilità finale che il prodotto ha per la società. Questa cosa mi permette di interfacciarmi con team di lavoro sotto diversi punti di vista, diversi aspetti, e aiutarli a sviluppare meglio il prodotto. “
Morris: “ Se tu volessi dare un consiglio a chi vuole capire meglio di che cosa si parla, di che cosa si occupa la blockchain e quali possono essere i vari sviluppi, ecco. Tu hai un sito di riferimento o comunque qualcosa che si può utilizzare per documentarsi sull’argomento blockchain e tecnologia blockchain? “
Giovanni: “ Prima di tutto io sono sempre disponibile con chiunque voglia contattarmi per dare delle informazioni proprio one-to-one. Questo perché, per chi si avvicina, soprattutto all’inizio, ho piacere di spiegare tutta l’evoluzione della cryptovaluta, della moneta, del sistema, cercando di farglielo capire con parole semplici e che più si addicono alla persona che ho di fronte. Comunque abbiamo un sito di riferimento attualmente che analizza le Ico, come ti avevo detto, che si chiama Arx Ratings, che nello specifico analizza quello che sono, e stiamo sviluppando anche una parte informativa, una sezione informativa dove creare una specie di portale Education. In ogni caso io preferisco sempre il contatto di persona. Il suggerimento che do è comunque di fare molte ricerche perché su Internet c’è davvero molto molto materiale, di non fermarsi alla prima nozione, al primo blogger, al primo youtuber, o al primo libro che si incontra perché purtroppo ognuno ha la sua visione e molto spesso sono contrastanti, e sicuramente un invito che voglio fare, voglio approfittare, è di diffidare da chi vi offre corsi a pagamento ma di valore eccessivo perché comunque l’informazione è libera, si trova anche su Internet, quindi utilizziamo l’open source, evviva l’open source!”
Morris: “ Si, ti capisco perché è una cosa che anch’io, nei vari ambiti del mental coaching o della formazione, mi rendo conto che ci sono veramente dei personaggi che chiedono cifre folli per delle cose che tutto sommato si possono trovare anche su un blog gratuitamente. Purtroppo la voce prima è andata un attimo via quando hai detto il nome del sito quindi invito chi ci ascolta a riascolatre adesso: Arx Rating.com. Quindi chi ti vuole seguire può tranquillamente farlo lì, e comunque se qualcumo volesse può anche contattare me su Sferya.com e do i contatti di Giovanni. A questo punto con i tempi siamo stati perfetti quindi: cambia vita in 15 minuti!”
Giovanni: “ Cambia vita in 15 minuti!”
Morris: “ Grazie Giovanni, ciao!”
Giovanni: “Ciao!”

Giovanni Votta Fonte foto: Facebook
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