“Lavoro tanto e guadagno poco”, “Dove trovo il tempo per fare anche quello?”, “Oggi non ho fatto abbastanza”, “Vorrei 48 ore in un giorno”, “Come faccio a pagare anche quello?”, “Faccio prima a farmelo da solo”, “Sono stanco, non ce la faccio più”, “Non ho mai tempo per me”.
Queste sono le frasi tipiche di un professionista in balìa di stress e frustrazione. Il motivo? La produttività non viene insegnata nelle scuole o nelle università. La disorganizzazione è la conseguenza dell’insegnamento scolastico. La soluzione è applicare piccoli cambiamenti ma dal grande impatto produttivo utilizzando il principio di Pareto.
Lavoro tanto e guadagno poco: perché succede?
A differenza di quello che pensiamo, non impariamo a essere produttivi nelle università o a scuola. Quando usciamo dall’università, pensiamo di sapere tutto quello che serve per avere successo nella nostra professione. Poi scopriamo che non ci insegnano a comunicare, non ci insegnano a promuoverci, non ci insegnano a valorizzare il nostro tempo e non ci insegnano ad avere successo: non è nelle università che si impara.
Quando abbiamo scelto di essere delle partite iva abbiamo cercato di conciliare le nostre passioni con le prospettive di guadagno. Ci hanno promesso dei risultati che nella realtà non si sono mai verificati. E non ha importanza quale professione tu faccia o la tua bravura.
L’inganno silenzioso è per l’intera categoria. Usciamo dall’università pensando di trovare facilmente lavoro e di guadagnare bene. Ma non è così. Giorno dopo giorno i brillanti sogni lasciano spazio a tiepide soddisfazioni e bocconi amari. Quando siamo in balìa degli eventi ci sono dei segnali tipici. Sono quelli che identifichiamo tutti i giorni nei professionisti che si rivolgono a noi. Sono anche i tuoi?
- Appuntamenti dimenticati;
- Assenza di obiettivi;
- Scadenze non rispettate;
- Straordinari per recuperare;
- Mancanza di tempo per hobby e passioni;
- Disordine degli spazi (ufficio/casa);
- Lavoro senza pause;
- Lavoro superiore alle possibilità;
- Distrazioni continue;
- Reperibilità costante;
- Vanto nell’essere multitasking;
- “Se è importante serve tempo” (sbagliato);
- Accumulo seriale;
- Progetti iniziati e mai finiti;
- Perenne ritardo;
- Poca capacità decisionale;
- Poca memoria sulla posizione degli oggetti;
- Oggetti in vista utilizzati come promemoria;
- Mania di perfezionismo;
Se ne hai identificati più di tre devi iniziare subito ad aumentare la tua produttività eliminando queste brutte abitudini. Molto spesso mentre lavoriamo, ci arrivano dei segnali di inefficienza dai clienti che però rimangono inascoltati.
Solo successivamente vengono presi in considerazione. Generalmente quando è troppo tardi e il cliente è perso. Questo vuol dire allontanare chi offre da chi chiede e può solo danneggiare gli interessi di entrambi. Ecco perché è fondamentale essere attivi e non re-attivi.
Chi è re-attivo agisce tardivamente risolvendo malamente. Bisogna infatti rispondere in tempo reale alle esigenze del mercato e al nuovo modello d’acquisto. Il cliente vuole capire se ciò che offriamo è la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Lavoro tanto e guadagno poco: risolvi con queste 6 mosse
Se seguiamo queste semplici regole possiamo essere certi di avere lavoro garantito per sempre. L’unica cosa che dobbiamo fare è agire, sperimentare e correggere. Ci sono degli aspetti della produttività che pochissimi professionisti usano ma che ripagano tantissimo:
- Proporre al cliente la propria soluzione solo quando è pronto a comprare. Chi di noi ha mai comprato qualcosa perché aveva un prezzo basso senza aver bisogno di quell’oggetto? Nessuno. Perché compriamo in funzione alla necessità, non al prezzo. Se offriamo a chi non ha bisogno, la risposta sarà sempre la stessa: “Costa troppo”. Costa troppo rispetto al bisogno di risolvere quel problema;
- Mantenere i clienti acquisiti. Questo ci dà la garanzia che un cliente soddisfatto ci porterà altri clienti col passaparola, la miglior pubblicità gratuita;
- Essere capaci di adattarsi ai cambiamenti del mercato. Molte volte si confonde l’esperienza che dà sicurezza con la capacità di essere ancora utili al mondo. Se pensiamo che sia il mercato a dover tornare quello di una volta, abbiamo una pessima percezione della realtà. Decenni di esperienza non significano conoscenza del settore ma lavorarci da molto tempo;
- Rispondere in tempo reale alle necessità e criticità dei tuoi clienti. Risolvi i loro problemi e loro ti saranno eternamente grati sia a parole che col portafogli;
- Modificare le strategie sbagliate prima che provochino danni irreparabili. Meglio fare esperienza sbagliando con lo scopo di migliorare che tenere le solite strategie vecchie e superate ma che funzionavano decenni fa;
- Prendersi cura del cliente in modo sincero. Questo è l’aspetto più importante di tutti e che nessuno considera mai. Se ci prendiamo cura del cliente e mettiamo lui al primo posto, dimostrandogli di volerlo sinceramente aiutare, lui ci sarà riconoscente e difficilmente ci abbandonerà;
In fondo se il cliente sta bene, perché dovrebbe cambiare?
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