La tecnica del pomodoro è una delle più famose strategie per aumentare la produttività. Consiste nell’utilizzo di un timer impostato per segnalare quando sono trascorsi 25 minuti. In questo lasso di tempo dovremmo svolgere l’attività senza interruzioni e distrazioni. Dopo 25 minuti di produttività ce ne possiamo concedere 5 di relax.
Questo è un pomodoro (perché inizialmente veniva usato un timer da cucina a forma di pomodoro). Dopo quattro pomodori possiamo concederci una pausa più lunga di 15-20 minuti. SOono vietate interruzioni e distrazioni in questo lasso di tempo: diversamente si ricomincia.

Tecnica del pomodoro: perché piace
Noi partite iva dobbiamo smettere di pensare ai numeri, iniziando a ragionare con le percentuali. Se produciamo per 25 minuti e ne facciamo 5 di pausa significa che un sesto del nostro pomodoro è di pausa. Su un pomodoro abbiamo il 16,67% di tempo passato in relax.
Quando invece sommiamo quattro pomodori, ecco cosa succede: ogni pomodoro sono 25 minuti + 5 di pausa. Dopo quattro pomodori possiamo concederci altri 20 minuti di relax. In poche parole produciamo per 100 minuti (25 X 4) e riposiamo 40 minuti (5 X 4 più 20 minuti). In questo modo la pausa raggiunge addirittura il 28,6% di tempo speso.
Questo metodo piace sicuramente perché accarezza l’ego di chi lo usa, inducendo a pensare di essere produttivi. La verità è che non può essere usato se si vuole essere produttivi. C’è troppa dispersione di tempo.

Se vuoi comunque testare questo metodo puoi scarica gratuitamente TomoNow da Apple Store e Play Store. Non funziona applicare questo metodo ma funziona venderlo come tanti altri corsi di formazione. Ne abbiamo parlato in questo video.
Tecnica del pomodoro: perché limita la tua produttività
Lo psicologo Julian Rotter, nel 1954 scoprì il locus of control (luogo di controllo): se una persona sente di controllare la propria vita e le proprie azioni, più in generale il proprio futuro, tende a essere più felice ed avere maggiore autostima.
Il fatto che la tecnica del pomodoro dia la percezione di controllare la propria produttività è sicuramente positivo ma non è funzionale all’obiettivo. C’è un altro aspetto fondamentale. Le attività richiedono impegni diversi. Che tu sia un libero professionista iscritto ad albo o un freelance del settore digital, sai benissimo che esistono vari gradi di complessità. Se sei un copywriter sai che è diverso scrivere un articolo da blog o una pagina finalizzata alla vendita di un prodotto.
Vale per qualsiasi professione. Mettere tutte le attività sullo stesso piano banalizza la nostra professione e genera improduttività. Altro aspetto fondamentale è la passione e il divertimento che mettiamo nel fare un’attività. Un nostro cliente dentista trova rilassante fare la pulizia dei denti ai suoi pazienti e per questo si rigenera mentre lavora. Potrebbe continuare per ore.
Cosa ben diversa è per il suo collega che trova la stessa attività noiosa e di basso profitto. Questo porterà a due livelli di produttività diversi facendo la stessa attività.

Tecnica del pomodoro: quello che non ti dicono
Non possiamo mettere tutte le attività sullo stesso piano. Per questo dobbiamo prendere consapevolezza di quanto siamo produttivi facendo un’attività e quando fare pause. Dobbiamo personalizzare la nostra routine in base a quanto impegno fisico e mentale ci richiede. Un’attività potrebbe essere svolta al meglio con 50 minuti di produttività più 10 di pausa e un’altra con 25 + 5.
Un commercialista e un fisioterapista hanno sforzi cognitivi differenti nel fare una fattura. Abbiamo esperienze di vita diverse, valori diversi, viviamo contesti sociali diversi, abbiamo risorse e competenze diverse ma in teoria esiste un metodo standard uguale per tutti per ottenere grandi risultati.
Ci piace sentirci unici ma vogliamo evitare l’errore e per questo ci lasciamo sedurre dal “è tutto facile, è tutto semplice”. La soluzione è misurare le proprie performance e i tempi di recupero individuali, cercando per quanto possibile, di ridurre le pause aumentando il tempo di lavoro. Le pause vanno fatte ma devono essere funzionali alla produttività.
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Secondo me la parte intuitiva che ci diversifica l’uno dall’altro, non chiudendoci in uno schema che alla fine può essere improduttivo, è quello di saper riconoscere le proprie capacità in base all’esperienza e regolare il quantitativo di azioni all’interno del pomodoro da 25 min. Per prendere il vostro esempio: se fossi commercialista mi imporrei di fare 10 fatture in un pomodoro, se invece fossi un artigiano mi limiterei a fare tre fatture in un pomodoro. Sarà per entrambi un buon risultato!
Concordiamo pienamente, bisogna sfruttare appieno le proprie doti e adattare il concetto al proprio caso. Grazie del tuo intervento.